Tutela della vita concepita - La Conferenza Episcopale Ungherese ha emesso una lettera pastorale

Nella sua lettera pastorale del 13 novembre intitolata Rinnovamento nell’amore, la Conferenza Episcopale Ungherese ha già affrontato l'importanza di tutelare la vita umana concepita, ma a causa dell'estrema attualità del tema, vorremmo ribadire la posizione della Chiesa nel riguardo. I vescovi nostri predecessori emisero una lettera pastorale il 12 settembre 1956, poiché in quel periodo fu resa possibile a livello legislativo l’interruzione provocata della gravidanza in Ungheria. Il linguaggio del documento di allora può sembrare arcaico, ma in termini di contenuto non ha perso la sua rilevanza.

"Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato" (Ger 1,5) – possiamo leggere nel libro del profeta Geremia, dove il santo autore annuncia che la vita inizia non con la nascita ma con il concepimento. Il n. 2270 del Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: „La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l'essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita.”

Nella festa dei Santi Innocenti, il 28 dicembre 2019, La Conferenza Episcopale si rivolge ai fedeli e ai membri della società in una lettera pastorale ribadendo l’insegnamento della Chiesa e chiedendo che le nostre preghiere diventino gridi tramite quali l’insegnamento di Dio possa trovare ascolto e diventare benedizione nel mondo.


Budapest, 28 dicembre 2019

Segreteria Generale della CEU