Comunicato della CEU

A causa dell'evoluzione della situazione pandemica COVID-19, guidati dal nostro senso di responsabilità nei confronti di coloro che ci sono affidati, tenendo conto del parere degli esperti epidemiologici, in considerazione delle particolarità della nostra Chiesa, chiediamo quanto segue fino alla revoca:

1.    Nell'emergenza dichiarata a causa del coronavirus, le chiese sono particolarmente importanti come luoghi di ricarica spirituale e di preghiera, motivo per cui continuiamo a tenere aperte le nostre chiese. Si possono anche celebrare messe, ma solo in un modo che aplichino le misure restrittive da parte delle autorità riguardo al divieto di spostamento. Dobbiamo agire in modo responsabile e prudente.
2.    Nell'attuale situazione straordinaria, si applicano le disposizioni del Catechismo (CCC 2183) e del Codice di Diritto Canonico (CIC can. 1248 §2), secondo le quali nel caso in cui a qualcuno per motivi gravi diventa impossibile la partecipazione alla celebrazione eucaristica, è molto consigliato dedicare invece un congruo tempo alla preghiera – leggendo la Sacra Scrittura, recitando il breviario o altre preghiere – personalmente o in famiglia. Sebbene la partecipazione alla messa sia insostituibile, ci sono trasmissioni di messa online o televisive in diversi luoghi per ottenere conforto, consolazione e incoraggiamento per coloro che ora non possono partecipare alla messa solenne o domenicale. L’orario di tali trasmissioni verrà comunicato tramite i nostri canali.
3.    I principi morali generali per la partecipazione alla messa rimangono validi. Chiunque dovesse sentirsi ammalato, avverta in cosienza il dovere di vistare il medico e di non andare in communità per proteggere sè stesso e gli altri. Sono dispensati dall’obbligo di partecipare di persona alla messa i nostri fratelli anziani, quelli malati o in pericolo di salute, e tutti quelli che stano adempiendo il loro dovere, assistono ai malati, vivono insieme a delle persone anziane o in pericolo, stanno in quarantena, e quindi hanno una giusta paura per andare in comunità.
4.    Diamo dispensa anche a tutti coloro che sentono pericoloso per sè stessi la partecipazione alla messa di persona (CIC can. 87 §1, can. 1245)
5.    La formazione nelle parrocchie e le riunioni comunitarie dovrebbero essere tenute solo online, con rigorose eccezioni, durante le quali devono essere seguite le attuali ordinanze epidemiologiche e di raduno.
6.    Continuare a seguire tutte le ordinanze epidemiologiche pertinenti in tutte le nostre chiese, istituzioni ecclesiastiche e parrocchie, così come nell’amministrare i sacramenti e nelle nostre istituzioni educative, sociali e sanitarie.
7.    Incoraggiamo le comunità parrocchiali e quelle religiose a continuare a pregare per le persone colpite dalla pandemia, in conformità – applicando le ordinanze epidemiologiche delle autorità.

Secondo il Codice di Diritto Canonico il vescovo diocesano comptetente, o quelli che nel diritto sono equiparati, può emanare un decreto diverso da quello presente.

Presente decreto è valido per tutte le diocesi d’Ungheria di rito latino.

Con la nostra preghiera ed il nostro esempio rafforziamo la fiducia in Dio e gli uni negli altri  e prestiamo attenzione particolare al prossimo, soprattutto agli anziani ed ai malati. Ai nostri fratelli sacerdoti anziani chiediamo con rispetto che nella situazione attuale stiano attenti alla propria salute in modo speciale e sollecitiamo quelli giovani di dargli una mano.

Budapest, il 9 novembre 2020

la Conferenza Episcopale Ungherese