La Conferenza Episcopale Ungherese nella situazione attuale di pericolo dovuto all’epidemia del coronavirus in Ungheria guidato dallo spirito di responsabilità nei confronti dei fedeli a lei affidata dispone con il seguente decreto che rimane in vigore fino alla revoca salvo che il vescovo diocesano competente non dichiari diversamente:
1. Le nostre chiese svolgono un ruolo particolarmente importante nella ricarica spirituale e nella preghiera, quindi non li chiudiamo. Nello stesso tempo dobbiamo mantenere un atteggiamento responsabile e attento perciò la liturgia aperta al pubblico viene sospesa dal 22 marzo, dalla quarta domenica di Quaresima. L’unica eccezione è il funerale che si deve svolgere in un modo semplice e breve.
2. Ai nostri fratelli sacerdoti chiediamo di continuare a celebrare la santa messa nelle nostre chiese o cappelle adeguate testimoniando quanto insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica cioè che l’Eucarestia sta al centro della vita della Chiesa (CCC 1343). gli oneri di Messe già presi possono essere in tal modo, sine populo applicati o possono essere trasferiti secondo le norme stabilite nelCodice di Diritto Canonico (CIC can. 1309). Incoraggiamo i fedeli di far parte della celebrazione da casa loro, esprimendo così che in ogni santa messa è tutta la Chiesa ad unirsi al sacrificio di Cristo (CCC 1369).
3. Secondo le norme del Codice di Diritto Canonico l’ordinario della diocesi qualora lo ritiene opportuno, può dispensare dall’obbligo di partecipare alla messa di domenica (CIC can. 87 §1., can. 1245). Questa dispensa – per evitare il contagio – è stata concessa dagli ordinari della Conferenza Episcopale Ungherese.
4. In questa situazione assai particolare rimangono comunque validi le norme del Catechismo (CCC 2183) e quelli del Codice di Diritto Canonico (CIC can. 1248 §2.) secondo i quali nel caso in cui a qualcuno per motivi gravi diventa impossibile la partecipazione alla celebrazione eucaristica, è molto consigliato dedicare invece un congruo tempo alla preghiera – leggendo la Sacra Scrittura, recitando il breviario o altre preghiere – personalmente o in famiglia. Ci sono varie possibilità di seguire la trasmissione della messa online. La TV statale trasmette messe nei giorni festivi e nelle domeniche per dare conforto, consolazione ed incoraggiamento per quelli che non possono parteciparne personalmente. L’orario di tali trasmissioni verrà comunicato tramite i nostri canali.
5. Seguiamo le prescrizioni statali riguardanti l’epidemia in tutto anche nel caso di curare i malati, confessare e dare Comunione staordinaria. Dovuto alla situazione straordinaria – anche qui fino alla revoca ed in vigore da subito – diamo il permesso d’impartizione di assoluzione in modo generale (CIC cann. 961-963)
6. Nei nostri istituti educativi, sociali e sanitari seguiamo in tutto le prescrizioni statali. Collaboriamo in tutto con le autorità e osserviamo le norme generali comunicate da loro.
7. Incoraggiamo le comunità parrocchiali e quelle religiose che – mentre osservano le prescrizioni statali riguardanti l’epidemia – organizzino preghiera incessante per le persone coinvolte dall’epidemia.
Presente decreto è valido per tutte le diocesi d’Ungheria di rito latino.
Il periodo dell’epidemia mette in risalto la nostra fragilità ed il fatto che dobbiamo proteggere la nostra vita e la vita di altri. Con le nostre preghiere ed il nostro esempio rafforziamo la fiducia in Dio e gli uni negli altri. Pratichiamo la magnanimità, e stiamo attenti gli uni agli altri in modo particolare in questa situazione, soprattutto ai nostri prossimi malati ed anziani. Ai nostri fratelli sacerdoti anziani chiediamo con rispetto che nella situazione attuale stiano attenti alla propria salute in modo speciale.
Budapest, il 17 marzo 2020
la Conferenza Episcopale Ungherese